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L’Edicola, “La Roma cerca la sua dimensione in Champions League: dubbi e certezze”

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CORRIERE DELLO SPORT – Olsen più no che sì, Mirante è pronto per la conferma in Champions. Non è questo l’unico dubbio che Di Francesco si porta dietro per l’andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Porto. L’altro riguarda Florenzi e Cristante, con Zanioloche può giocare mezzala o esterno alto a destra. Olsen sembrava non fosse stato convocato per giocare martedì, ma è in dubbio anche per il Porto. La difesa recupera invece Manolas, a destra sarà confermato Karsdorp e anche Fazio sarà confermato al centro. A sinistra Kolarov, con Di Francesco che riproporrà il 4-3-3. De Rossi come mediano, mentre sono in ballottaggio Zaniolo e Cristante ma in questo momento il mister non vuole rinunciare al giovane giallorosso. “E’ sempre stato il mio sogno e prima o poi conto di realizzarlo: vincere la Champions League”. Per sua sfortuna però, Under non potrà giocarla, almeno per ora: il suo infortunio muscolare è in via di risoluzione ma non è ancora smaltito. Di Francesco dunque dovrà rinunciare ai suoi sprint nell’andata degli ottavi contro il Porto, in programma martedì. “Mi sento orgoglioso di giocare in uno dei principali club d’Europa – ha detto il turco in un’intervista all’Uefa – sono ancora giovane e sono sicuro che prima o poi nella Roma riuscirò a conquistare obiettivi importanti”.

GAZZETTA DELLO SPORTMarco Delvecchio, ex calciatore della Roma, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Ci sono almeno 10,5 milioni per provare a sbarazzarsi del Porto, ma potrebbero arrivare a 15 in caso di sorteggio da vetrina. E’ di 10,5 milioni il bottino sul quale la Roma può mettere le mani in caso di accesso ai quarti di Champions. Intanto sono attesi 50.000 spettatori all’Olimpico per il match di martedì nonostante una stagione non all’altezza delle aspettative. Edin Dzeko meriterebbe di essere tra i più amati dal tifo giallorosso? Probabilmente sì, ma siamo convinti invece che – nonostante due giorni fa abbia agganciato Marco Delvecchio all’8° posto – dal punto di vista sentimentale per il momento il bosniaco navighi in fondo alla classifica del cuore, anche se come media gol gli sono davanti solo Manfredini e Volk,cioè uomini di un altro calcio. Impressioni? Alle soglie dei 33 anni e con un contratto in scadenza tra 16 mesi (a meno di «spalmature», di cui adesso si parla meno), difficile che accadano ribaltoni.

CORRIERE DELLA SERA – In parte per scelta e in parte per necessità, la Roma che martedì sera affronterà il Portopotrà essere molto italiana. Per necessità innanzitutto perché Olsen quasi certamente alzerà bandiera bianca, dando spazio a Mirante. Così come Schick, che è costretto a fermarsi proprio nel momento in cui stava vedendo il campo con discreta continuità. Nell’ipotesi che gradirebbe maggiormente il tecnico della Nazionale Roberto Mancini, partono dal primo minuto proprio Mirante, Florenzi, Cristante, De Rossi, Pellegrini, Zaniolo ed El Shaarawy.

IL MESSAGGERO – Il rebus, per la Champions, è là in mezzo. Dove ci sono uomini su cui si vuole puntare e altri che, seppur non al top, sono importanti per l’equilibrio, per la personalità,perché portano esperienza e solidità al gruppo, vedi De Rossi, che però si è fermato di nuovo ed Eusebio farà di tutto per recuperarlo, proprio per i motivi di cui sopra. Nulla di serio, a quanto pare, le solite noie al ginocchio: nessuno a Trigoria vuole forzare. A prendersi la scena, da qualche tempo, è Monchi. In Spagna, dopo averlo accostato al Barça e al Real, lo hanno recentemente riavvicinato al Siviglia. Per ora ha escluso il ritorno, la carica di presidente gli potrebbe far cambiare idea. Il d.s. è stimato anche in Inghilterra, dall’Arsenal, club in cui andrebbe a riformare la coppia con Emery.

IL TEMPOCi è già passato. E si è sempre comportato allo stesso modo. Fa discutere la sfida tra Kolarov e i tifosi della Roma a colpi di cori, insulti e esultanze polemiche. Ma al serbo era già successo sull’altra sponda della Capitale. Basta riavvolgere il nastro a Lazio-Interdel 2 maggio 2009, quando i nerazzurri erano in lotta con la Roma per lo scudetto e i tifosi biancocelesti invocarono una sconfitta della propria squadra. “Sono ancora sconcertato – disse Kolarov un paio di giorni dopo – non avevo mai visto nulla di simile.Invece di tifare per la salvezza della Lazio, la stragrande maggioranza degli spettatori urlavano di non giocare la partita. I gol dell’Inter sono stati celebrati con un’incredibile esultanza”. La coppa più bella del mondo per riprendere un sogno. La Roma, per dirla come Rudi Garcia, chiude il libro del campionato e apre quello della Champions: martedì sera andata degli ottavi contro il Porto all’Olimpico, 50mila spettatori annunciati, un’occasione di svolta dentro una stagione fin qui deludente. E allora Di Francesco è alle prese con i soliti dubbi di formazione: davanti insieme a Dzeko ed El Shaarawy ci sarà uno tra Zaniolo e Florenzi.

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