“Tra un po’ dovrà prendere la decisione più difficile della sua vita: cosa vuole fare da grande. Un’esperienza all’estero, perché no…?”. A parlare è Sarah Felberbaum, moglie di Daniele De Rossi, capitano e bandiera giallorossa.
Quel “maledetto tempo” che costrinse Totti a diventare grande in un pomeriggio di maggio, inizia a pressare sulle spalle del centrocampista di Ostia.
Questa in corso potrebbe essere l’ultima stagione di De Rossi come calciatore. Potrebbe.
Il condizionale rimane d’obbligo perché gestire la fine di un percorso professionale, fatto di passione e continuità, rimane materia di difficile interpretazione.
Ma De Rossi si sta lentamente e faticosamente convincendo che il suo fisico non sarebbe pronto a sopportare un’altra stagione da protagonista: i continui problemi al ginocchio hanno allontanato l’idea di rinnovare con la Roma per un’altra stagione, l’ultimo infortunio al polpaccio di Oporto di certo non aiuta a pensarla diversamente.
De Rossi è persona sensibile e umorale, tutto può essere ancora ribaltato.
A render tale decisione ancor più complessa, la corte di molti club importanti, proposte che hanno lusingato e inorgoglito il centrocampista giallorosso.
Tra tutte, spicca un’offerta molto interessante, recapitata direttamente dall’Inghilterra, in maniera più specifica dal Manchester City: alcuni mesi fa dal club inglese avrebbero proposto infatti a De Rossi l’ingresso nella loro CFA (City Football Academy).
Per giocare? No, assolutamente. Siamo fuori età per un classe ’83.
Ma bensì come allenatore.
La stima e l’ammirazione dei Citizens per De Rossi non è una novità (il ct azzurro Mancini ha da poco raccontato un aneddoto in tema, con DDR vicinissimo anni fa a trasferirsi a Manchester) e la dirigenza del club avrebbe già individuato in lui il tecnico del futuro. Un incarico con vista sulla panchina del City, per il post Guardiola (scadenza 2021): De Rossi avrebbe così tempo e modo di muovere i “primi passi” da coach con i giovani talenti inglesi, come hanno fatto già ex giocatori come Patrick Vieira e Gareth Taylor, frequentando inoltre la scuola del mago di Santpedor che lo seguirebbe da vicino.
I due hanno aperto un canale di comunicazione importante sin dall’esperienza di Pep in giallorosso e hanno mantenuto un rapporto speciale nel corso degli anni, parlando di tattica anche insieme all’amico Lele Adani.
Per il capitano giallorosso sarebbe l’occasione di godersi finalmente un’esperienza all’estero, dove ripartire da zero senza le pressioni di Roma e di Trigoria. E in questi giorni ne sta parlando molto con Bruno Conti: fu lui a guidare Montella nella delicata transizione dal campo alla panchina.
La palla quindi passa a De Rossi, che nei prossimi mesi ascolterà il suo corpo e la sua anima: se avrà la percezione di sentirsi ancora calciatore, il rinnovo è probabile che arrivi e la sua storia d’amore con la Roma proseguirà.
Qualora dovesse invece decidere di appendere gli scarpini al chiodo, la strada verso la panchina sarebbe spianata e in quel caso, tra le varie offerte, occhio all’Inghilterra, direzione Manchester.
Amante della Premier e degli Oasis, il suo procuratore Berti è da sempre molto vicino alle dinamiche di casa City (stesso manager che portò Mancini sulla panchina dei Citizens e che cura, tra Italia e Inghilterra, gli interessi di Kolarov) e avrebbe anche l’appoggio della compagna, virtualmente già lì al Terminal 3 di Fiumicino ad attenderlo (lei è londinese e ha dichiarato nella stessa intervista: “Lui si fa molti più problemi, come facciamo con i nonni, i figli. È molto legato alla sua famiglia. Io sono diversa, dico: prendiamo i bambini e andiamo”).
Mixando tutti questi indizi, vi immaginate posto migliore per uno come lui?