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Mercato Roma, Conte: “Non so dove andrò, voglio un progetto che mi convince” (VIDEO)

L’ex Chelsea e Juventus ospite da Cattelan

Antonio Conte, ex allenatore del Chelsea, di recente accostato alla Roma, ha parlato durante la trasmissione “E Poi C’è Cattelan” in onda su Sky. Queste le sue parole:

Sai dove andrai?
No, non lo so ancora. Andrei in una squadra con un progetto che mi convince.

In questo momento che cosa stai facendo?
Vivo ancora a Londra, abbiamo voluto dare una opportunità alla bambina di imparare l’inglese. Viviamo a Cobham, in campagna, dove si allena il Chelsea, quindi non c’è tantissimo da fare: passo tanto tempo sul divano a guadare partite e serie tv.

Come giudichi l’esperienza al Chelsea?
E’ stata una esperienza importantissima per la mia carriera, un allenatore deve provare l’esperienza all’estero, altre culture e lingue. Sono soddisfatto, abbiamo vinto una Premier e giocato due finali di FA Cup in due anni.

Differenze tra calcio italiano e inglese?
Ce ne sono tante, soprattutto prima della partita in Italia è come entrare in chiesa, mentre in Inghilterra il magazziniere parte con musica a palla dopo l’annuncio della formazione. L’approccio non è stato semplice, ma poi ti abitui. Su dieci cose diverse, è impossibile cambiarle tutte. Anche a livello nutrizionale è tutto molto diverso. Loro sono abituati a mangiare ogni giorno 3-4 omelettes con prosciutto e formaggio.

Però corrono molto di più rispetto a quanto si vede in Italia.
Effettivamente l’intensità che c’è lì è nettamente superiore, lo noti guardando le partite italiane e inglesi, c’è sicuramente meno tattica, si gioca sempre alla garibaldina.

Con te in panchina l’Italia ha vissuto un Europeo entusiasmante.
Si era creata davvero tanta unione tra di noi, si è pianto tanto nel momento della fine, era una decisione già presa.

Pensieri su Mazzone.
E’ stato uno dei miei maestri, mi ha insegnato tanto così come Fascetti. Personaggio tosto, passionale.

Mourinho e il gesto del Triplete.
Il pubblico dovrebbe rispettare l’allenatore. Comunque lui ha fatto il Triplete e con quel gesto ha detto la verità.

I gesti di Simeone-CR7 nell’ottavo tra Atletico e Juve?
E’ il tipico esempio che bisogna fare grande attenzione, ci dobbiamo ricordare che quello che diciamo e che facciamo durante la partita viene visto. Io penso che Ronaldo abbia risposto dicendo che gli attributi loro li avevano ancora più grossi, il gesto di Simeone li ha stimolati.

Cosa hai detto dopo l’eliminazione dall’Europeo a Pellè?
Penso gli sia anche convenuto andare in Cina, non solo per scappare da me. Sul momento non mi sono accorto del gesto che aveva fatto a Neuer. Ricordo dopo la partita poche parole, si piangeva per il fatto che il giorno dopo sarebbe stato l’ultimo che ci saremmo visti. Finiva l’esperienza, ma si era creata una grande unione tra di noi, si è pianto più per quello.

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