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Femminile, Swaby: “Non era nei miei piani fare la calciatrice. All’inizio è stato difficile, ora sono a mio agio” (VIDEO)

La calciatrice giallorossa: “La cosa più difficile è stata abituarmi al tipo di allenamento

Allyson Swaby, difensore della Roma Femminile, è la protagonista di una nuova puntata della rubrica “Ladies First” sul canale Youtube ufficiale del club giallorosso. Queste le sue parole:

Come va?
Bene, Grazie.

Che ne pensi dell’Italia?
Molto bella, ovviamente all’inizio il passaggio è stato un po’ difficile, venivo da un ambiente completamente diverso, Adesso sono a mio agio e mi godo ogni giornata qui.

Qual è la cosa più difficile a cui ti sei dovuta abituare?
Credo sia stato il tipo di allenamento, qualcosa di molto diverso rispetto alle mie precedenti esperienze. Il tempo era simile a quello del Connecticut, a volte faceva freddo, quello andava bene, ma mi sono dovuta abituare a un modo diverso di stare in campo. E’ un modo di giocare diverso rispetto a quello a cui ero abituata. Ovviamente è difficile inserirsi in una squadra a stagione in corso. All’inizio cercavo di capire quale fosse la mia posizione, il mio ruolo all’interno della squadra. Ora mi sento a mio agio.

Con la tua nazionale parteciperai al Mondiale?
Non so ancora se credere o no a quello che sta succedendo, Fino a quando non sarò sull’aereo per la Francia. Sono molto contenta e orgogliosa di quello che abbiamo fatto e delle difficoltà che abbiamo attraversato come gruppo.

Com’è per te vivere tutto questo da Statunitense di origini giamaicane?
Mio padre è nato e cresciuto in Giamaica, si è trasferito negli Stati Uniti quando aveva 18 anni. Mia madre è cresciuta a Londra, da genitori giamaicani, quindi le mie origini sono giamaicane, quanto americane. Quando ero piccola sono stata immersa nella cultura giamaicana ed è stato bello poterne farne parte attraverso il calcio.

Dal punto di vista del gioco?
La nostra Nazionale è simile a quanto ho visto negli Stati Uniti, anche se gli standard di gioco sono elevati: hai a che fare con la forza fisica e un’ottima tecnica. Ho preso quello che ho fatto negli Stati Uniti per essere più forte fisicamente, più tecnica e più abile tatticamente.

Come sei stata scelta per la Nazionale?
Nel 2014, il coach che viveva in Florida ha cominciato a cercare ragazze che vivevano negli Stati Uniti. Sono stata invitata a partecipare a questo camp. Io giocavo per Boston e mi chiedevo cosa volessi fare realmente e non ho preso. Quando hanno deciso di riproporre il programma nel 2018 mi ha chiamato e mi ha chiesto di aiutarli per le qualificazioni ai Mondiali. In quel momento ero contenta di provare a raggiungere quel traguardo, quindi ho accettato.

Era nei piani diventare una calciatrice professionista?
Non esattamente. Sono una ragazza che ha bisogno di sicurezze, quindi pensavo fosse stato meglio cercare lavoro.

Di che segno sei?
Sono della bilancia, nata a ottobre. Mi dicevo che dovevo cercare lavoro, dopotutto avevo una laurea e sapevo cosa volessi fare. Abbiamo fatto le qualificazioni e lì ho capito che volevo continuare a giocare. Quindi mi sono laureata e ho cercato di andare in qualsiasi club. Sono andata in Islanda in estate e ho giocato lì. Poi ci siamo qualificate per la Coppa del Mondo ed è arrivata questa opportunità con la Roma.

Il 6 giugno ci sarà Italia-Giamaica
Credo che il modo migliore per affrontarla sarà fare quello che siamo solite fare. Bisognerà tenere testa dal punto di vista fisico. Sarà come olio e acqua, quello che proporranno loro sarà molto diverso da quello che proporremo noi. Credo che sarà una partita entusiasmante. Noi giochiamo in maniera più diretta, cercando il nostro attaccante che è una calciatrice fantastica e riesce a creare occasioni dal nulla. Le italiane giocano in maniera più tattica. Cercano di fare avanzare il pallone trovando gli spazi giusti. Sarà interessante vedere questi due stili di gioco diversi affrontarsi.

Piatto preferito romano?
Probabilmente la pasta cacio e pepe. Poi ogni tipo di pizza. Poi anche la carbonara, ma potrei andare avanti all’infinito.

Una cosa di cui non puoi fare a meno?
Il mio telefono.

Adulto o bambino tutta la vita?
Bambino.

Mattina o sera?
Sera.

Obbligo o verita?
Obbligo.

Niente più TV o social media?
Social media.

Pizza o tacos illimitati?
Tacos.

Leggere la mente o vedere nel futuro?
Leggere la mente.

Cosa ti fa sentire realizzata?
Un buon allenamento, se mi sono impegnata e ho dato il massimo.

La vita è…?
Complicata.

Ti sono rimasti 5 euro, che ti ci compri?
Qualcosa da mangiare, un gelato o dei tacos.

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