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Focus, dal PSG al Malaga: quando il Qatar vuole investire non è mai solo per lo sport (FOTO)

Dal PSG al Malaga con gli occhi su Roma: quando il Qatar decide di investire nel calcio

Nelle ultime settimane sono state frequenti voci e rumors di un possibile interesse da parte della Qatar Sports Investements di acquistare l’AS Roma da James Pallotta. Tante le ipotesi, tanti i fattori in ballo, a partire dalla questione Stadio della Roma e dal valore reale del club giallorosso con o senza il futuro impianto di Tor di Valle. Ma la QSI, così come gli sceicchi del Qatar non sono nuovi a questo tipo di operazioni.

Che cos’è il Qatar Sports Investement (QSI)

Fondato nel 2004 è una shareholding con l’ambizione di investire in progetti legati al mondo dello sport per realizzare profitti sia in Qatar che a livello internazionale. Il QSI può agire in modo indipendente o congiuntamente ad eventuali partner di investimento e può agire come facilitatore per potenziali investimenti. A capo del QSI c’è Nasser Ghanim Al-Khelaifi, il suo vice è Adel Mohd Mustafawi, a cui si aggiungono anche altre tre figure di spicco: Yousif Mohammed Al-Obaidli, Mohammad Abdulaziz Al-Subaie e Sophie Jordan.

Il Qatar Sports Investement agisce a suon di miliardi con un’etica di fondo: “riteniamo che lo sport, il tempo libero e l’intrattenimento facciano parte dello sviluppo umano” – si legge attraverso il sito ufficiale della shareholding – “e dello sviluppo sociale, data l’efficacia di unire le persone indipendentemente dalla nazionalità dal colore o dalla razza”.

Gli investimenti non riguardano solo gli sport affermati ma si rivolgono anche a realtà emergenti per fornire soluzioni di investimento innovativi e garantire ritorni finanziari di successo. Se da un lato questo è vero per le realtà sportive internazionali, dall’altra non sfugge l’obiettivo di far crescere il Qatar come paese: “Il nostro impegno è dedicato a promuovere il Qatar come centro di eccellenza sportivo cosmopolita”.

Il Qatar sbarca in Francia: il PSG è solo una parte degli investimenti

Nell’estate del 2011 arriva il primo e roboante ingresso del QSI nel calcio. E’ il Paris Saint-Germain a passare nelle mani del fondo qatariota per l’irrisoria cifra di 50 milioni di euro per il 70% del club e in più facendosi carico degli ingenti debiti del club parigino. Chiaramente non è stata l’unica forma di investimento iniziale perché sul calciomercato arrivarono i primi 80 milioni, tra cui spiccano i 42 milioni versati nelle casse del Palermo per acquistare Javier Pastore. Sarà solo l’inizio di una serie di faraoniche campagne acquisti che porteranno il PSG ad elevarsi tra le principali compagini sportive di tutta Europa. Solo il Manchester City, all’alba del 2017 aveva investito più del club parigino.

Confronto tra investimenti del QSI e dell’Etihad. Fonte: Sky Sport

I titoli non arrivano subito alla prima stagione, ma a partire dal 2012-2013 il PSG diventa campione di Francia per la terza volta nella storia per poi dominare il campionato e le coppe nazionali anche negli anni successivi. Sono ben 20 i trofei conquistati in 8 stagioni (Ligue 1, Trophée des champions, Coupe de la Ligue e la Coupe de France), più del totale dei trofei vinti dal club fino all’arrivo del QSI (17 trofei complessivi, tra cui spicca la Coppa delle Coppe). Manca ancora oggi un trofeo continentale su cui il club francese sta puntando insistentemente, anche in virtù degli acquisti da record delle ultime stagioni.

Top 10 acquisti da record del PSG guidato dal QSI Fonte: Transfermarkt

Trattative di mercato rese possibili anche dagli aumenti di capitale faraonici eseguiti da Al-Khelaifi e dal main sponsor Fly Emirates che ha versato nelle casse del club parigino tra i 25 e i 30 milioni di euro a stagione.

Cifre che però aumenteranno vertiginosamente anche in futuro perché il PSG attraverso la figura del presidente Al-Khelaifi e del CEO Sébastien Bazin ha annunciato che il futuro main sponsor sarà Accor Live Limitless (ALL), catena alberghiera con oltre 4800 strutture in tutto il mondo.

Cifre? L’accordo, come riporta Le Parisien, farà del PSG uno dei top 4 club al mondo con una cifra pari o addirittura superiore ai 50 milioni di euro a stagione. Cifre molto simile a quelle che Etihad versa nelle casse del Manchester City (52) e che la Fly Emirates stessa versa nelle casse del Real Madrid (72).

Non solo. Dal 2010 ad oggi assistiamo alla quintuplicazione del fatturato del Pari Saint-Germain, che anche grazie alle future sponsorizzazioni continuerà ad aumentare. Ecco un grafico della Deloitte Football Money League che ha analizzato, attraverso un’attenta lettura dei ricavi stagionali del club francese, una tabella che mostra una crescita costante ed esponenziale del fatturato annuo.

Non solo calcio però, perché il Qatar a Parigi si è inserito e radicato sul territorio con l’ingresso nei capitali di colossi economici nazionali, come ad esempio Arnaud Lagardère, o beni si lusso e investimenti immobiliari (Royal Monceau). Un legame che addirittura giunge in parlamento, quando nel 2009 viene ratificata una convenzione che esonera i fondi qatarioti da qualsiasi imposta su eventuali plsuvalenze ottenute da operazioni immobiliari.

Il grande bluff del Malaga di Al-Thani: dalla Champions League alla ‘Segunda’

Premessa: la figura di Abdullah bin Nasser Al-Thani non è legata al Qatar Sport Investements pur essendo comunque uno scieicco proveniente dalla stessa località.

Nel 2010 Al-Thani diventa presidente del Malaga dopo averlo acquistato per 36 milioni di euro: “Il nostro obiettivo è di aiutare il Malaga a diventare un top team della Liga”. Sin da subito tra i suoi personali obiettivi c’è l’investimento e la creazione di nuove catene alberghiere, centri commerciali, compagnie telefoniche e la ricostruzione del porto di Malaga.

I primi investimenti, importanti per la storia del club, ma comunque di cifre e proporzioni nettamente inferiori rispetto al caso parigino, hanno portato al Malaga giocatori come: Julio Baptista, Martin Demichelis, Santi Cazorla, Joaquin, Kameni, Toulalan, Mathijsen, Monreal e Van Nistelrooy, uno sforzo complessivo di circa 60 milioni di euro affidato alla guida tecnica di Manuel Pellegrini.

Quella stagione il Malaga arrivò quarto davanti all’Atletico Madrid e fece il suo ingresso in Champions League edizione 2012-2013 affrontata con un percorso trionfale interrotto da due miracolose reti del Borussia Dortmund al 91′ e al 93′ ai quarti di finale. Se questo storico risultato da un lato poteva essere un punto su cui rinforzare il club, invece diventa in brevissimo tempo una frattura clamorosa. In quella stagione il Malaga non riesce a confermarsi al quarto posto e viene eliminata dalla Copa del Rey troppo presto. Nell’estate 2013 il Malaga inizia a perdere pezzi: Isco al Real Madrid, Toulalan al Monaco, Joaquin alla Fiorentina e Pellegrini scelse di allenare il Manchester City. L’UEFA punì il Malaga con l’allontanamento dalle competizioni europee per “mancati pagamenti ad altri club”.

Ma non è solo una questione legata alle prestazioni sportive, dopo aver smantellato la squadra Al-Thani ha avuto un duro scontro con le autorità andaluse. Motivo? il progetto legato all’investimento di 400 milioni di euro per rinnovare il porto di Mirabella e farne uno dei più importanti d’Europa. Lo sceicco aveva inizialmente ottenuto il via libera ma il comune in un secondo momento fece dietrofront negando ogni sorta di autorizzazione. Al Thani si rifiutò di pagare debiti contratti con le autorità e la dura battaglia legale dura sino ad oggi senza esclusione di colpi.

2019 il ritorno alla carica del QSI: occhi puntati sulla Serie A e Premiership inglese

Prima qualche leggera voce sul Napoli, poi il forte e improvviso interesse per la Roma, tanto che nelle ultime settimane si è parlato di trattative, incontri, meeting dirigenziali e prime offerte rifiutate. Ma il Qatar a Trigoria è ormai di casa dall’Aprile 2018, quando con il club giallorosso venne stipulato un accordo da 40 milioni in 3 anni.


Non solo Italia, non solo Roma. Nelle ultime settimane gli occhi del QSI si stanno dirigendo anche in Inghilterra. Come riportano diversi tabloid britannici le squadre più gettonate sarebbero Nottingham Forrest e Aston Villa, oltre che al QPR. Testimonianza della grande volontà della shareholding di aumentare la propria influenza nel mondo del calcio. Influenza in fase di costante crescita come testimoniato dall’organizzazione dei mondiali del 2022 e dalla vittoria del Qatar in Coppa d’Asia, che sta trasformando un paese accumulatore di petroldollari nel polo sportivo centrale di tutto il medio oriente.

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