Parla il padre del centrocampista azzurro, in gol alla prima sfida dell’Italia ai Mondiali U20
Una combinazione fulminea che, con due passaggi, ha dato la possibilità a Frattesi di scaricare il mancino, alle spalle del portiere messicano. La Nazionale azzurra U20 vince la prima gara del girone e da Gdynia a Roma la gioia è tanta, un’emozione indescrivibile per la famiglia di Davide, come ci racconta il papà Paolo.
Nemmeno il tempo di sedersi ed è arrivato il gol di Davide…
“Difficile spiegare le emozioni che abbiamo provato, la gioia è tanta ma sono davvero contento per Davide. Credo che se lo sia meritato per tutti i sacrifici che ha fatto. Il mio augurio, quando è partito per la Polonia, è stato: “Divertiti perché comunque vada, sarà un’esperienza irripetibile, che molti tuoi coetanei non avranno modo di fare”. A prescindere dal futuro e dal cammino che l’Italia farà in questo Mondiale, queste sono emozioni indelebili. E la mente va a chi stava vicino a Davide, ai nonni che non ci sono più e che da sempre sono stati dei suoi grandi tifosi: il nonno era un vero e proprio “ultras” di Davide”.
Il resto della famiglia era tutta a Roma?
“No, mia moglie è partita per la Polonia insieme alla mamma di Scamacca: Davide e Gianluca sono cresciuti insieme fin dai Pulcini, abitavano nello stesso quartiere e il rapporto è rimasto intatto nel tempo. Io ero a casa col fratellino Luca. Un’esplosione di gioia ma merito è anche di Nicolato: un grande allenatore, c’è molto del suo in questa squadra dato che ha dovuto far a meno di molti elementi (Zaniolo, Kean, Tonali) e ha lavorato duramente con questi ragazzi. Davide, per esempio, mi ha detto che l’azione del suo gol la provano spesso in allenamento: il destino ha voluto che fosse proprio il suo amico Gianluca a dargli quel pallone”.
Finisce la gara, la doccia e la chiamata al papà. Immagino bene?
“No, perché l’hanno fermato all’antidoping…(ride) A parte le battute, ci siamo sentiti in tarda serata. Era emozionato, ancora con il carico di adrenalina addosso e mi ha detto che avrebbe fatto fatica a dormire. Mi ha trasmesso una gioia incredibile”.
Quest’anno poi è arrivata per lui l’esperienza ad Ascoli. Scelta giusta?
“Assolutamente sì, è’ stata la scelta più giusta, un’esperienza importantissima per la sua carriera. A mio avviso gli ha dato modo di testarsi in un calcio vero e difficile come la Serie B. L’ ambiente ascolano ha fatto il resto perché è accogliente, i compagni sono stati fantastici, lo hanno accolto e ben voluto sin da subito. Era la sua prima esperienza da solo, senza la famiglia e questo lo ha fatto crescere molto come uomo”.
Il Mondiale U20 è un’ottima vetrina e in tanti chiederanno di Davide. Ci pensa ancora alla Roma?
“Chiaro che ci pensi…finché è stato minorenne mi interessavo io alla sua carriera, ora è un professionista, lo segue un agente e non mi intrometto nelle sue scelte. So bene che Davide valuterà tutto quello che si presenterà, dal Sassuolo fino alla Roma.
Io egoisticamente lo vedrei bene ovunque ma posso dire ben poco sul suo futuro, l’importante è che continui a divertirsi, sono sincero. Uno dei suoi primi allenatori un giorno mi disse: “Chiedete mai a vostro figlio se si è divertito oggi al campo?”.
La base di tutto è questo concetto: auguro a Davide di divertirsi sempre, a prescindere dalla maglia che indosserà”.